Archivio diplomatico: Pergamene digitalizzate
Data:
26 Ottobre 2023
L’Archivio diplomatico di Massa è costituito da 958 pergamene provenienti nella maggior parte dall’Archivio Ducale dove si conservavano racchiuse in cartoni insieme con altri documenti cartacei e di varia materia.
Undici pergamene, delle quali la più antica è datata 19 maggio 1211 e la più recente 2 maggio 1725, provengono dall’ archivio dei Malaspina di Olivola e diciotto dall’ archivio della famiglia Pico: di queste la più antica è datata 29 maggio 1376 e la più recente 15 maggio 1482.
Cinquanta pergamene, dal 1514 al 1548, interessano il cardinale Innocenzo Cibo e con ogni probabilità sono state tratte dall’archivio che porta il suo nome, e ben centotrentanove pergamene, dal 1625 al 1698, interessano il Cardinale Alderano Cibo e, nella quasi totalità, sono state distratte dall’archivio del cardinale segretario di stato di Innocenzo XI.
La raccolta di pergamene consta di documenti pubblici e privati, molti dei quali riguardano la famiglia Cibo-Malaspina e il suo dominio in Massa:
diplomi imperiali e regi, bolle e brevi, convenzioni, capitoli, decreti emanati da duchi e da conti e, in numero maggiore, contratti di compre, vendite e locazioni.
Dell’archivio diplomatico fu pubblicato il regesto a cura di Ernesto Lasinio nel 1916.
[1490 – 1492 luglio], data topica non rilevata
Supplica fatta dal marchese Alberico [II Malaspina] di Massa al pontefice [Innocenzo VIII] perchè conceda a
lui, a sua madre Taddea e alla sua consorte la facoltà di scegliere un prete confessore che abbia facoltà di
sciogliere sentenze, censure e pene ecclesiastiche, di rimettere i peccati e di commutare voti e giuramenti.
Datatio: La supplica non è datata, gli estremi cronologici sono stati desunti dalla notazione presente sul
verso, tenuto conto che Alberico si sposa nel 1490 e il papa muore il 25 luglio 1492.
Originale
Supporto: membranaceo mm 350 x 467
Sigilli n.: 0 Sigilli originali n.: 0
Il signore di Milano Francesco Sforza ordina che il luogo e il castello di Scaldasole nel comitato di Pavia,
recentemente acquistato da Francesco della Mirandola conte di Concordia da Stefano e dai fratelli Folperti
di Pavia, sia libero ed esente da ogni giurisdizione e soggezione della città di Pavia, e che il soprascritto
conte Francesco ed i suoi successori possano esercitare un potere esclusivo completo e la giurisdizione
civile e penale nei confronti degli uomini e massari di Scaldasole, purchè non venga inflitta la pena del
sangue, nel qual caso si applichi la giurisdizione “reservata”.
Originale
Supporto: membranaceo mm 343 x 471 – Presenti quattro fori al centro della plica praticati per
l’apposizione di un sigillo pendente deperdito.
Miniature: Capolettera miniato in oro, blu e rosso
Sigilli n.: 0 Sigilli originali n.: 1
Ultimo aggiornamento
26 Ottobre 2023, 12:30