Sede
Via G.Sforza 3, 54100, Massa (MS)
Telefono: 0585/41684 Fax: 0585/45190
E-mail: as-ms@cultura.gov.it
Come raggiungerci: Guarda su Google Maps
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La sede dell’Archivio di Stato di Massa è raggiungibile:
- In automobile: dall’uscita autostradale Massa centro, direzione Viareggio. Al primo incrocio svoltare a sinistra verso via degli Oliveti. Superare lo stadio. All’incrocio svoltare a destra. Al successivo incrocio girare a sinistra in via Benedetto Croce. Al primo semaforo svoltare a destra in via Puccini. Alla prima strada svoltare a sinistra. Il parcheggio è poco più avanti a destra;
- Dalla stazione ferroviaria: a piedi o con l’autobus in direzione Piazza Liberazione. Scendere davanti alla fontana e poi proseguire per 100 metri.
Cenni storici
La sede originaria dell’Archivio di Stato, al momento della sua istituzione ed apertura al pubblico nel 1887, si componeva di cinque sale ubicate al primo piano di Palazzo Ducale.
Negli anni successivi furono assegnate all’Istituto altre stanze, adibite a depositi. Seguirono vari spostamenti, con soluzioni provvisorie e provvedimenti di ripiego.
Nel 1934 venne addirittura istituita fuori del palazzo, in uno stabile privato preso in affitto dall’Amministrazione provinciale, una sezione distaccata di sei vani, con oltre 260 metri di scaffalatura. In conseguenza di ciò, i locali archivistici che alla fine del 1931 erano ventitre, raggiunsero il numero di trentaquattro, in maggioranza concentrati al secondo ed ultimo piano dell’edificio.
Malgrado ciò essi finirono per dimostrarsi insufficienti. Costruiti per altro impiego ed adattati per ragioni di necessità a sede di Archivio di Stato, non presentavano né la possibilità di una razionale disposizione e neppure la sicurezza richiesta dalla pesantissima mole della documentazione conservata che costituiva, secondo i tecnici, un serio pericolo per la stabilità del palazzo stesso.
Tale situazione di estrema precarietà fu evidenziata fin dal 1931, quando alla direzione dell’Archivio fu nominato Gaetano Pappaianni. Questi pose subito in rilievo la necessità di provvedere ad una sede più adatta per l’Istituto da lui diretto.
Nel 1932 accordi concreti e risolutivi in proposito vennero presi tra l’Amministrazione provinciale e la direzione dell’Archivio di Stato. L’ingegner Aldo Pellegrini, capo dell’Ufficio Tecnico Provinciale, predispose l’elaborazione del progetto del nuovo edificio archivistico che fu approvato dal Rettorato provinciale nella seduta del 16 gennaio 1936, tenendo fede al solenne impegno assunto nel 1887 dal Consiglio Provinciale di Massa e Carrara “di assumere l’obbligo permanente della sede e dei servizi per l’Archivio di Stato”.
Dapprima l’opera progettata doveva sorgere in via Marina, più o meno dove poi è stata costruita l’ex caserma dei Vigili del fuoco. Il progetto si concretizzò infine con la costruzione dell’Archivio in una località più adatta ed opportuna, nell’attuale via Giovanni Sforza. I lavori ebbero inizio il 21 febbraio 1940, con un preventivo di spesa di quasi due milioni di lire dell’epoca.
L’edificio fu costituito da due corpi ed ali laterali a tre piani e da un padiglione centrale ad un piano. L’ossatura muraria era composta in generale da muratura in pietrame listata con laterizi, muratura a mattoni con malta di agglomerante cementizio e da pilastri in cemento armato. Il prosieguo dei lavori venne rallentato dall’entrata in guerra dell’Italia, ma essi continuarono, pur tra mille difficoltà, e terminarono circa tre anni dopo.
Essendo pronta anche la scaffalatura destinata ad accogliere le carte che sarebbero state collocate secondo il nuovo sistema “a magazzino”, nell’aprile del 1943 iniziò il trasferimento dell’Archivio di Stato nella nuova sede, ultimato nel settembre dello stesso anno, sotto la continua minaccia dei bombardamenti.
Il materiale archivistico fortunatamente non subì alcun danno a causa delle azioni belliche. Gli atti più pregevoli, rinchiusi in oltre 100 casse, furono ricoverati a suo tempo nei locali seminterrati della sede. L’edificio invece fu ripetutamente colpito e danneggiato dalle incursioni aeree.
Dal settembre 1944 al maggio 1945 l’Archivio rimase chiuso in seguito all’evacuazione della città di Massa. Nell’immediato dopoguerra si provvide alla riparazione e ristrutturazione dello stabile. Così la ripristinata sede, trasformata nel suo aspetto esteriore ed anche internamente, venne ad occupare una superficie di 1.150 metri quadri, comprendendo, tra il corpo centrale e le due ali rialzate, ben trentasei vani. Tale aspetto ha conservato fino all’ultima ristrutturazione del 1985 che ha contribuito, attraverso ulteriori modifiche, a dare al fabbricato l’immagine prospettica e le valenze architettoniche che ancora oggi conserva.
Ultimo aggiornamento
31 Agosto 2023, 11:25