Una nuova costruzione attiva del sapere in grado di sollecitare il senso critico in ogni studente è possibile incontrarla in un Archivio di Stato.
L’inserimento dell’attività didattica nel contesto lavorativo dell’Archivio di Stato di Massa risale a molti anni fa. Il nostro Istituto collabora con le istituzioni scolastiche per consentire agli studenti di vivere un ambiente di lavoro e per organizzare attività che permettano loro di sperimentarsi in un ambiente di apprendimento adeguato agli obiettivi formativi. Ogni esperienza realizzata in sinergia con la scuola ha sempre permesso la realizzazione di iniziative molto riuscite, come i laboratori didattici, ambiti di creatività di cui i giovani sono grandi portatori.
Il ponte creato dal MIUR che collega istituzioni come l’Archivio di Stato e le Scuole, il PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) è lo strumento privilegiato che viene attivato attraverso la stipula di una Convenzione. La realizzazione dei PCTO permette di promuovere una diffusione coerente dell’immagine del nostro Istituto restituita attraverso gli effetti del lavoro profuso nelle iniziative intraprese. Ma mentre si assolve a questa funzione di valorizzazione contemporaneamente si svolge una funzione di educazione al patrimonio documentario di un Archivio di Stato degli studenti. Il bene culturale archivistico per essere reso accessibile, ed il suo potenziale educativo essere compreso e riconosciuto da tutti, ha bisogno di un passaggio propedeutico, un’attività culturale da parte del personale che opera negli archivi. Non ha l’immediatezza di comprensione del bene culturale quadro. La didattica negli archivi è un livello di intervento più approfondito perché comporta la costruzione di percorsi di ricerca e l’utilizzazione delle fonti documentarie primarie, dove si crea un processo di costruzione attiva del sapere. Questi percorsi sono spesso definiti “laboratori”, vere e proprie officine di lavoro sulle fonti, proprio a voler significare il luogo ideale in cui gli studenti, gli insegnanti e i referenti didattici interni lavorano insieme e concorrono, ognuno per la propria professionalità, ad un risultato comune. Il contatto degli studenti con informazioni “di prima mano” come possono essere le fonti archivistiche concorre alla formazione di un pensiero critico degli studenti a vantaggio di una visione più oggettiva di quanto accaduto in passato rispetto ad un “uso pubblico” della storia.
Quanto detto è stato messo in pratica con le ultime esperienze di laboratori didattici tenutesi nei mesi di febbraio-marzo 2024 con gli studenti del Liceo Artistico “Artemisia Gentileschi” di Carrara che hanno avuto modo di leggere e studiare i documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Massa e attraverso cui è in corso la ricostruzione del profilo storico della sede della loro scuola esaminando i documenti originali di quella che era stata una ex “Casa del Balilla”. Dalla analisi dei documenti sono emerse informazioni sulla tipologia di organizzazione, figlia del suo tempo e quindi la microstoria si intreccia a concetti macrostorici desunti da un’analisi diretta delle carte. In quel laboratorio si è creata una situazione emotiva e conoscitiva in grado di far confrontare e poter lavorare sulle “preconcezioni”. I dati e le informazioni di cui lo studente dispone interagiscono con procedure e contenuti nuovi, possono essere da loro verificati, permettendo così un conflitto cognitivo e la conseguente costruzione di nuove categorie di sapere e di consapevolezza. Quindi le conoscenze già indotte nello studente hanno la possibilità di confrontarsi con strumenti “di prima mano”, possibilità che solo un documento originale può essere in grado di suscitare.
Visite guidate
L’Archivio in occasione di mostre e aperture straordinarie organizza visite guidate su richiesta di scuole, associazioni culturali, docenti universitari o gruppi di persone interessate.
È necessario concordare preventivamente tempi e modi della visita e gli ambiti di interesse inviando una mail all’indirizzo as-ms@cultura.gov.it